giovedì 14 giugno 2012

Lo spirito Scout

“L’aspetto fondamentale del Movimento scout è il suo spirito – affermava il suo fondatore B.P – e la chiave per comprenderlo è l'avventura fantastica della scienza dei boschi. Quando un gruppo risuona di allegre risate e i suoi scout si entusiasmano a sempre nuove avventure, non c'è alcun pericolo che i ragazzi se ne allontanino perché si annoiano”.
Spirito scout è ricerca, voglia di cooperare con gli altri, desiderio di progettare e costruire, impegno per risolvere i problemi. È andare a vedere cosa c’è oltre l’orizzonte, verificare il senso delle cose, rendersi utili agli altri, entusiasmo e intraprendenza per “lasciare il mondo migliore di come lo si è trovato". È sfidare se stessi per divenire persone responsabili, attive, competenti, autonome. È stile di vivere secondo i valori della Legge e della Promessa.
Lo scautismo, amava ripetere B.-P. (così chiamano gli scout il loro fondatore), non è una scienza astrusa, ma “un gioco per ragazzi, diretto dai ragazzi, in cui i fratelli maggiori possono dare ai loro fratelli più giovani un ambiente sereno, incoraggiandoli ad attività sane che li aiuteranno a sviluppare il loro civismo”.
Robert Baden-Powell non era un pedagogista, aveva però un elevato senso civico, religioso ed educativo. Egli riconosce la specificità dell’infanzia, è consapevole che per essere buoni educatori occorre saper valorizzare le risorse tipiche di ogni età, aver fiducia nei ragazzi e affidar loro vere responsabilità per la maturazione in competenza e autonomia.
“I ragazzi hanno un mondo tutto loro, un mondo che si creano da soli. Il codice dei ragazzi raccomanda il rumore, il rischio, il movimento. Ridere, lottare, mangiare! Ecco i tre elementi indispensabili al mondo dei ragazzi".
L’atto iniziale del processo educativo deve essere, secondo il fondatore, l’accettazione del ragazzo, anche del peggiore, perché in ogni ragazzo c’è del buono da fare sviluppare.
Il ragazzo ama l’avventura, e lo scautismo gliela permette tramite la vita all’aperto. Lo scautismo è, infatti, un grande gioco, ove giocare significa, come in tutta la pedagogia moderna, impegnarsi con gioia per raggiungere dei successi. La vita che lo scautismo propone è vista come “una strada verso il successo” piena di speranza e di ottimismo. Di fronte al calo di motivazione che si registra, a livello mondiale, negli ambienti educativi, lo scautismo ha come scopo di far riscoprire ai ragazzi il gusto di vivere la vita come un gioco che ha regole chiare e positive, ma che nel contempo dà spazio al protagonismo dei ragazzi, alla loro creatività, alla gratificazione per quanto si realizza con e per gli altri.
Baden-Powell critica la staticità della scuola tradizionale. A proposito, riprendendo un articolo pubblicato dalla rivista Teachers’ World, così scriveva “Chi ha mai sentito un ragazzo, un ragazzo normale, sano, pregare il padre di compragli un banco di scuola? Un ragazzo non è un animale da tavolino, e non è fatto per restare seduto intere mattinate. È un ragazzo, Dio lo benedica, pieno di allegria, di combattività, di appetito, di audace monelleria, di rumorosità, di spirito di osservazione, di agitazione, fino a traboccarne. Se no, è un anormale”. Orientare e incanalare questa forte voglia di vivere perché divenga gioia di vivere con e per gli altri è un aspetto fondamentale della pedagogia scout e dovrebbe esserlo di ogni ambiente educativo, quale a esempio la scuola.
Lo scautismo ha dato e continua a dare un significativo contributo al rinnovamento della scuola. In Italia due grandi educatori, Gesualdo Nosengo (1906-1968) e Mario Mazza (1882-1959), attivamente impegnati con ruoli dirigenziali sia nella scuola sia nello scautismo, hanno preso parecchio dal metodo scout per rinnovare la scuola. Diversi pedagogisti operanti nelle varie università del mondo riconoscono di avere radici nella formazione scout.
Ciò che si apprende nella vita scout, secondo B. P, dovrebbe essere affiancato agli apprendimenti propri della scuola tradizionale per renderla più capace di motivare i ragazzi. In questo senso il Ministero della Pubblica Istruzione ha stilato un protocollo con le associazioni scout al fine di fare interagire scuola e scautismo. Da una decina di anni i centri scout nazionali del Settore specializzazioni dell’AGESCI, tra i quali quello di Marineo in Sicilia, organizzano periodiche attività di educazione ambientale per le classi scolastiche in cui interagiscono insegnanti ed educatori scout, sia nella fase progettuale sia in quella di conduzione e verifica. Nello stesso centro, che opera da trentacinque anni, si svolgono corsi di formazione per educatori e insegnanti e iniziative rivolte ad adolescenti. Diversi gruppi scout, non solo in Sicilia, operano con le scuole per realizzare progetti comuni, rivolti principalmente all’educazione ambientale e all’educazione alla legalità.
Scoperta, competenza, responsabilità, autonomia sono le tappe della progressione degli scout, un progredire che vede ciascuno protagonista della propria crescita. In particolare, in età adolescenziale la sfida dello scautismo si concretizza nel credere nelle potenzialità di ogni ragazzo (“anche nel peggior ragazzo c’è almeno il cinque per cento di buono dal quale partire per la sua formazione”, amava ripetere B. P.), nel dar fiducia ai giovani. Esempio concreto è la squadriglia, un gruppo di sei-otto ragazzi, dai dodici ai quindici anni, ove la responsabilità della guida viene affidata a uno di loro; è una forte responsabilità che stimola l’adolescente a maturare e a farsi esempio positivo per i più piccoli. La squadriglia, elemento tipico del metodo scout inserita nella comunità di reparto, è ambiente di crescita ove si esercitano democrazia, interazioni tra ruoli e competenze diverse, progettualità, condivisione, solidarietà.

1 commento:

  1. blog davvero interessante,complimenti! io sono dell'idea che lo scoutismo si dovrebbe diffondere molto di più tra i giovani, soprattutto in questi tempi in cui i loro vivono di computer, cellulari e videogames.. qualche sana attività in compagnia e all'aria aperta come quella scout sarebbe sicuramente meglio!

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