Il 2007 è stato un anno speciale per gli oltre quaranta milioni di guide
e scout sparsi nel mondo: cento anni da quando Lord Robert
Baden-Powell (1857-1941) radunò un gruppo di ragazzi nell’isola di
Brownsea per il primo campo scout. Un’esperienza feconda. Infatti, lo
scautismo in questi cento anni di vita è diventato il più grande
movimento educativo del mondo, un movimento di giovani in cui gli
adulti sono “fratelli maggiori”che accompagnano i ragazzi nella loro
crescita e li orientano verso quei valori positivi evidenziati dalla
Legge e dalla Promessa scout. Giovani e meno giovani, ricchi e poveri,
operai e professionisti che, insieme, al di là delle barriere
linguistiche e culturali, sono impegnati nel costruire “un mondo
migliore”, così come ha lasciato scritto nel suo testamento il
fondatore Baden-Powell, un generale inglese che, a cinquant’anni, al
culmine di una splendida carriera, insieme alla moglie, decise di
dedicarsi totalmente all’educazione dei giovani.
Dopo un secolo di vita lo scautismo è ancora un metodo educativo valido?
È utile alle nuove generazioni e alla società? La pedagogia scout ha
ragion d’essere?
Di fronte al bricolage educativo dell’oggi, ove molte scelte educative sono legate a logiche sommative, senza attenzione alla persona che cresce, “lo scautismo, considerato come teoria e pratica dell’educazione scout, è una metodologia dell’educazione in quanto produzione pedagogica, è metodica dell’educazione in quanto prodotto pedagogico, ed è metodo educativo in quanto sistema procedurale che produce azioni ed effetti educativi. È un metodo di educazione estrascolastico ed extrafamiliare, caratterizzato da continuità e integralità". Continuità e integralità, due aspetti che ogni percorso educativo non può trascurare. D’altra parte non si può trascurare il fondamentale ruolo che l’associazionismo educativo ha svolto e svolge per la formazione dei giovani, per la maturazione di una coscienza democratica e per lo stesso sviluppo della comunità ecclesiale. E questo specialmente in un periodo in cui è fortemente presente una mentalità individualistica e consumistica.
Di fronte al bricolage educativo dell’oggi, ove molte scelte educative sono legate a logiche sommative, senza attenzione alla persona che cresce, “lo scautismo, considerato come teoria e pratica dell’educazione scout, è una metodologia dell’educazione in quanto produzione pedagogica, è metodica dell’educazione in quanto prodotto pedagogico, ed è metodo educativo in quanto sistema procedurale che produce azioni ed effetti educativi. È un metodo di educazione estrascolastico ed extrafamiliare, caratterizzato da continuità e integralità". Continuità e integralità, due aspetti che ogni percorso educativo non può trascurare. D’altra parte non si può trascurare il fondamentale ruolo che l’associazionismo educativo ha svolto e svolge per la formazione dei giovani, per la maturazione di una coscienza democratica e per lo stesso sviluppo della comunità ecclesiale. E questo specialmente in un periodo in cui è fortemente presente una mentalità individualistica e consumistica.
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